Nelle arti marziali si parla tanto dello sviluppo della forza e su come allenarla con l’aiuto dei pesi.
Quello che non tutti sanno è che non è il classico allenamento da palestra con i classici esercizi di sollevamento, infatti chiamarli pesi a mio avviso è errato. L’ausilio della “pesistica” non sono altro che attrezzi, li definerei dei maestri. Essi ti insegnano a muovere correttamente il corpo, si è costretti a muovere correttamente il corpo se si vuole fare un determinato lavoro.
Ci sono molti aspetti da guardare, il corretto allineamento del corpo (la famosa asse centrale). Uno sbilanciamento corporeo può romperti la schiena e non sarebbe affatto piacevole, quindi ci vuole una giusta tenuta di connessione su tutto il corpo e non rigidità eccessiva; una corretta esecuzione delle braccia per la forza tendinea e interna.
La forza di volontà e la concentrazione mentale sono fondamentali per non irrigidirsi nella parte superiore del corpo, così facendo trascurando il radicamento delle gambe, infatti l’attenzione va portata al centro del corpo per poi espandersi con l’intenzione nell’azione.
Non c’è niente di più sbagliato nello sbilanciarsi per muovere gli attrezzi, non siamo noi che dobbiamo essere governati dal peso, ma siamo noi a dover governare il peso.
In conclusione, il lavoro è tanto esterno quanto interno, è constatato che non si può fare a meno ne dell’uno ne dell’altro.
Se si vuole sviluppare la forza nelle arti marziali, è superfluo usare i pesi fini a sé stessi per la crescita della sola massa muscolare (belli, ma inefficaci per la trasmissione della vera forza.) il potenziamento è un lavoro indiscutibilmente importante se finalizzato alla pratica, purtroppo spesso viene fatto senza la dovuta conoscenza e coerenza e diventa quasi dannoso, al punto da diventare limitante nella pratica stessa.
Lorenzo Pedrini
Nel video un esempio di potenziamento con pesi finalizzato alla pratica.