Un praticante di Arti Marziali tende sempre a ricercare metodiche e strumenti che gli consentano di migliorare il proprio allenamento e il proprio gesto marziale.
Nel corso dei secoli sono state affinate svariate metodiche, spesso ingegnose ed articolate, accompagnate dall’utilizzo di strumenti rudimentali che consentivano di massimizzare i risultati delle proprie performance fisiche.
Panchetti di legno, corde, sacchi di sabbia, e anche speciali lucchetti di pietra (simili ai moderni Kettlebell) con cui si potevano allenare tecniche migliorandone la forza la velocità, la precisione, l’equilibrio, la flessibilità, la precisione e la chiarezza di esecuzione del movimento.
Uno di questi strumenti, tipico dello stile tibetano della Gru Bianca (Pak Hok Pai) è conosciuto con il nome cantonese di “Mok Yee Pai 木耳牌”.
E’ una specie di piastra con una forma piramidale a base rettangolare e con una presa per consentirne l’utilizzo.
I movimenti eseguiti con il Mok Yee Pai permettono, grazie alla loro struttura, di avere un braccio più lungo su cui far leva e di conseguenza educano il corpo a quel dato movimento portando il praticante a sviluppare la giusta relazione tra connessione delle braccia al corpo, forza muscolare, e sviluppo dei tendini.
I movimenti che si eseguono sviluppano traiettorie di sollevamento, oscillazione, torsione e bilanciamento delle braccia.
Ogni stile classico tradizionale di kung fu fa uso di questo strumento per lo sviluppo generale del loro corpo e delle varie tecniche.
Gli Yee Pai possono essere fatti anche in pietra, legno o metallo e tendono ad essere lunghi e snelli. Ne esiste una variante chiamata “Dai So” 石锁 che sono però più corti e hanno un utilizzo diverso, spesso vengono impiegati nello stile Shuai jiao 摔跤.
Sifu Andrea Brighi
(*) Credits: La foto relativa allo stile Shuai jiao 摔跤 è tratta da questo video