La tecnica morbida dell’ago nel cotone
(棉里針 mián lì zhēn)
Parte 2
Equilibrio: Educazione e rieducazione
Affrontiamo ora, ad un livello anche fisico, i principi di equilibrio già accennati nel precedente articolo relativamente alle interferenze, analizzando gli effetti della stimolazione, educazione o rieducazione, del sistema nervoso e vestibolare.
Il Min Loi Ciam nella quotidianità – Potenzialità e stimolazione del sistema nervoso e vestibolare: suoi benefici. –
Una caratteristica molto particolare del Min Loi Ciam risiede nella sua capacità di stimolare in modo significativo il nostro equilibrio (fisico e non solo), la nostra centratura e la nostra funzione sensomotoria.
Questi sono fattori essenziali per un praticante di arti marziali che deve saper gestire distanze, spostamenti e utilizzo delle forze, ma anche per chi ha necessità di ristabilire un equilibrio psicofisico e sensomotorio; la pratica del Min Loi Ciam può offrire un particolare approccio con finalità di benessere e recupero psicofisico.
Oggi sappiamo che sono stati fatti diversi esperimenti scientifici e indagini che hanno confermato che per esempio il Taijiquan dona benefici a persone affette da Parkinson; analogamente il Min Loi Ciam ha la stessa potenzialità e forse agisce anche in modo più specifico, grazie alla particolarità di esecuzione dei movimenti che stimolano in modo continuativo il sistema nervoso, responsabile nel trasmettere segnali tra le diverse parti del corpo e coordinare le sue azioni e funzioni volontarie e involontarie, fisiche e psicologiche; è peculiare oltretutto nel Min Loi Ciam la stimolazione del sistema vestibolare.
Quando chiesi al GM. Cheung Kwok Wah, esperto in medicina tradizionale cinese, cosa consigliasse per persone affette da Parkinson, mi disse: ‘fai fare il passo base e i fondamentali del Min Loi Ciam’.
Questo suggerimento mi ha fatto riflettere e da qualche anno ho iniziato ad introdurre ad alcune persone durante le sedute di Rolfing® il passo di base del Min Loi Ciam come esercizio di stimolazione senso-motoria per il recupero o miglioramento dell’equilibrio, per persone che hanno subito traumi o che per motivi strutturali non hanno, o hanno perso, la padronanza adeguata del loro corpo.
Mi è capitato e mi capita di incontrare persone che lamentano una scarsa stabilità sia quando si trovano in posizione eretta che mentre camminano, con loro ho avuto modo di sperimentare come il passo base del Min Loi Ciam risulti particolarmente indicato in presenza di questa problematica e doni capacità senso motorie che aiutano sensibilmente a trovar maggiore stabilità ed equilibrio.
Tendiamo a dare per scontato una serie di azioni che gestiamo e che abbiamo “imparato”, come per esempio mantenere l’equilibrio, ma questo in realtà richiede numerose azioni, con precisi processi di coordinazione e controllo, che sono stimolate dall’ambiente in cui siamo, dall’elaborazione delle informazioni che provengono dai nostri sensi (vista, udito, tatto, olfatto, gusto, dolore, piacere, e senso corporeo) e dal corpo grazie ai nostri recettori.
Attraverso queste informazioni possiamo orientarci nello spazio, entrare in relazione alla gente e alla gravità, fare esperienze.
L’insieme di stimoli sensoriali informano e mettono in relazione tra loro il nostro spazio interiore con l’ambiente esterno, e il nostro sistema nervoso centrale elabora questi stimoli sensoriali trasformandoli in stimoli senso-motori.
Noi esseri umani siamo “condannati” alla ricerca continua di un equilibrio senso-motorio al fine di poter assumere un controllo posturale, muoverci nell’ambiente, e svolgere le azioni che desideriamo, in seguito a traumi o a situazioni di dolori cronici alla schiena o alle gambe, o in senso generale quando sentiamo dolore in una parte del corpo, creiamo quindi compensazioni e finiamo per avere minore controllo sensomotorio, minore stabilità ed equilibrio, veniamo quindi influenzati negativamente dallo stato precario di incertezza sensoriale che ne scaturisce.
E’ necessario pertanto operare una vera e proprie rieducazione senso-motoria.
Attraverso un processo di apprendimento e di esplorazione della propria mappa sensomotoria è possibile imparare e riconoscere le nostre zone d’ombra, le nostre compensazioni e le aree che non conosciamo, sulle quali abbiamo necessità di fare esperienza diretta.
Non solo i traumi condizionano una precarietà della struttura, anche le interferenze emotive, stati d’ansia e insicurezza possono influenzare il nostro movimento nello spazio rendendoci incerti e instabili fino ad essere pertanto facilmente destabilizzati per mancanza di centratura e calma.
Un altro motivo per cui le arti marziali hanno sempre dato molta importanza alla calma interiore.
La pratica del Min Loi Ciam consente di acquisire maggiore consapevolezza del proprio corpo sviluppando maggiore percezione, propriocezione (def.: La sensibilità agli stimoli che insorgono nell’interno degli organi non cavi) e interocezione (def.: è la capacità di riconoscere gli stimoli e le sensazioni inviati dal corpo).
Il Min Loi Ciam nelle arti marziali – Applicazione dei benefici della pratica
In ambito marziale poi la stabilità e la sensibilità di sapere sempre dove siamo nello spazio sono elementi fondamentali, che permettono di esprimere correttamente le forze nei punti corretti, sviluppare il tempismo e la gestione delle distanze.
Inoltre i movimenti lenti e fluidi e lo sviluppo di una mente calma durante il movimento consente di aprire in noi spazi percettivi che solo rallentando possiamo incontrare conoscere ed abitare.
È decelerando che si aprono possibilità di apprendimento attraverso il nostro stesso gesto corporeo, divenendo pienamente consapevoli del momento di esecuzione.
Attraverso una pratica e un allenamento costante del Min Loi Ciam, possiamo quindi migliorare la nostra funzione sensomotoria, migliorare il nostro equilibrio e centratura, ristabilire il controllo di tutto il corpo, stimolando il sistema nervoso e vestibolare.
L’obiettivo principale resta sviluppare equilibrio durante il movimento, durante ogni oscillazione e spostamento di peso da un piede all’altro senza irrigidire la parte superiore del corpo, né quella inferiore, e allo stesso tempo senza cedere o cadere sul piede perdendo il controllo del copro e del proprio peso. Il tutto nel modo più ecologico ed efficiente possibile, restando calmi rilassati, prima nella mente e poi nel corpo.
Sviluppare il giusto atteggiamento mentale consente la giusta pratica fisica al fine di evitare una misera e povera esecuzione mnemonica e meccanica (rigida) di movimenti privi di ogni significato e completamente vuoti.
Sifu Andrea Brighi