Nelle arti marziali studiamo forme e sequenze codificate, assumiamo posture specifiche ed eseguiamo movimenti preordinati. Ci muoviamo senza prestare attenzione veramente a fondo su quali siano i principi di movimento del corpo nello spazio.
Siamo portati a pensare che il corpo possa mantenere la propria postura e posizione grazie ad un sostegno da parte della nostra struttura scheletrica, ma lo scheletro da solo, se lasciato libero a se stesso, sotto l’influsso della forza di gravità, non starebbe in equilibrio e cadrebbe al suolo.
Lo scheletro rappresenta la parte solida (Yang se vogliamo) e rigida, ma da solo non può sorreggere il nostro corpo, ha bisogno della parte “morbida” (Yin) che non è limitata ai soli muscoli, tendini e legamenti, ma dalla fascia/tessuto connettivo che, come abbiamo visto nell’articolo “Min Loi Ciam e Tessuto connettivo”, sostiene la nostra struttura corporea e le dona la forma che abbiamo.
Per comprendere come queste strutture rigide e morbide (interagendo tra loro e con la forza di gravità) consentono di non cadere e di eseguire i movimenti che vogliamo, necessità introdurre il concetto di TENSEGRITA’.
Questo termine, preso in prestito dal mondo dell’architettura, grazie all’architetto tedesco B. Fuller, che lo utilizzò per indicare un insieme di tensione e integrità.
Definizione:
“Tensegrità è un termine coniato dall’ingegnere Richard Buckminster Fuller per indicare un insieme di «tensione» e «integrità».
Si tratta di una proprietà attribuita agli oggetti i cui componenti usano trazione e compressione in modo combinato, al fine di fornire loro stabilità e resistenza.” (Wikipedia)
E’ una proprietà attribuita agli oggetti i cui componenti usano le azioni di trazione e compressione in modo combinato, al fine di poter ottenere stabilità e resistenza alle sollecitazioni.
Se comprendiamo la tensegrità possiamo comprendere meglio i movimenti che eseguiamo, perchè saremo in accordo al principio sul quale si basa il corpo umano.
Sviluppando l’idea che l’allineamento strutturale del corpo si ottiene mediante “tensegrità” significa considerare la relazione di continuità e di dialogo tra elementi solidi del corpo (ossa) ed elementi morbidi (miofascia).
Attraverso questa relazione la miofascia mantiene le ossa in posizione, definendo la relazione spaziale tra le parti del corpo e l’ambiente.
Se osserviamo un modello di tensgrità in architettura possiamo vedere come una struttura possa restare integra grazie alle relazioni di tensione generate dai tiranti. (vedi foto)
Da questa prospettiva, grazie al concetto di tensegrità, si aprono diverse possibilità che permettono alla struttura del corpo di muoversi nello spazio partendo da nuovi approcci rispetto ai soliti più diffusi e conosciuti, che si limitano solo ad una visione di contrazione e decontrazione muscolare.
Sifu Andrea Brighi