Reputo la consapevolezza una delle qualità determinanti per poter migliorare le proprie capacità, questo perché qualsiasi processo d’apprendimento si può fondamentalmente scomporre in due fasi:
- Esercizio, inteso come il lavoro, sia teorico che pratico, sull’abilità che stiamo coltivando;
- Valutazione, intesa come l’analisi dell’Esercizio svolto (include l’autoanalisi e il responso dell’insegnate).
Le due fasi si influenzano a vicenda ed in entrambe il grado di consapevolezza ne determina l’efficacia.
Nella pratica delle arti marziali è utile affinare le seguenti tipologie di consapevolezza:
Consapevolezza del proprio corpo: ovvero la capacità di percepire lo stato e la posizione dei propri muscoli ed articolazioni, saper avvertire il proprio assetto posturale sia nell’immobilità che nel movimento.
Perchè è importante:
La pratica esterna è un’attività fisica e la consapevolezza del proprio corpo è il punto di partenza per poter lavorare su qualsiasi gesto atletico, abilità marziali incluse.
Consigli:
1. Il primo aiuto nel migliorare la consapevolezza fisica arriverà dalle correzioni del maestro che ti aiuterà a scoprire la differenza tra quello che pensavi di fare e quello che hai fatto davvero.
2. Le capacità propriocettive migliorano con l’allenamento, pertanto praticare è di per sè un metodo collaudato per incrementarle; ricordati però che c’è modo e modo di praticare: evita di allenarti in maniera distratta poichè, oltre che ottenere risultati scarsi, ti esporresti al rischio di infortuni.
Cerca sempre di praticare in maniera attenta, sforzandoti di percepire ogni muscuolo, tendine, tessuto del tuo corpo (avere un minimo di nozioni anatomiche può aiutare ma non è indispensabile).
3. Procedi per gradi: inizialmente ricerca l’ascolto interno mentre mantieni posture statiche, ricerca quindi tale atteggiamento anche mentre esegui movimenti semplici, quando sei pronto passa a tecniche più complesse, eseguite con forza, velocità e ritmo.
4. E’ importante comprendere che stiamo parlando di un “ascolto interno”, puoi usare la vista (e lo specchio) come aiuto per confermare che stai lavorando nel modo corretto, ma non fissarti nel ricercare continue conferme visive. Stai svolgendo un lavoro di sensibilità e gli stimoli che dovrai ascoltare proverranno dall’interno del tuo organismo, devi “percepire” non vedere.
Consapevolezza della propria mente: essere coscienti del proprio stato emotivo, riconoscere su cosa è focalizzata la propria attenzione, saper “osservare” il flusso dei propri pensieri.
Perchè è importante:
Mente e Corpo sono profondamente collegati tra loro, nella pratica esterna utilizziamo il lavoro fisico per lavorare anche sulla Mente. Praticando con la giusta attitudine si affineranno non solo le abilità fisiche ma anche quelle mentali, tuttavia per farlo è necessario possedere la consapevolezza della propria Mente.
Consigli:
1. Quando stai per accingerti a praticare, lascia andare tutti i pensieri superflui.
2. Riponi la massima attenzione a ciò che stai facendo nel momento presente. Adottare tale atteggiamento mentre pratichi non solo renderà più proficuo l’allenamento ma rafforzerà le tue capacità di concentrazione rinvigorendo la Mente che, impegnata a seguire il lavoro del corpo, non avrà il tempo per “distrarsi”.
3. Impara a percepire il variare degli stati emotivi e dei pensieri. Puoi farlo assumendo un atteggiamento da spettatore rispetto ai tuoi pensieri ed emozioni: osserva come questi emergano, scorrano e svaniscano all’interno della tua mente; lascia che scorrano, senza dare giudizi e senza “attaccarti” ad essi (alcuni possono essere particolarmente magnetici, nel caso vi rimanessi impigliato liberatene e riprendi l’osservazione). Con la pratica tale operazione può essere fatta ovunque ma per iniziare meglio fallo in un ambiente tranquillo, privo di distrazioni.
Consapevolezza dell’ambiente: essere cosciente dell’ambiente in cui ci si trova, delle persone e degli oggetti nelle vicinanze.
Perchè è importante:
In un combattimento è determinante essere consapevoli del proprio avversario e come sfruttare l’ambiente a proprio vantaggio; nella vita di tutti i giorni avere consapevolezza dell’ambiente permette di svolgere qualsiasi attività quotidiana in maniera efficace ed efficente.
Consigli:
1. Osserva, analizza e valuta tutto ciò che ti circonda al fine di individuare eventuali minacce, prevedere vie di fuga o semplicemente interagire con l’ambiente nel modo più efficente ai tuoi scopi. A titolo d’esempio ti propongo una checklist impiegata dagli operatori dalle forze dell’ordine e di sicurezza:
- Cerca di indovinare cosa stanno pensando/facendo gli individui attorno a te
- Presta particolare attenzione a comportamenti strani
- Determina eventuali coperture da utilizzare in caso di esplosioni o colpi d’arma da fuoco
- Individua le due uscite più vicine
- Determina se ti stanno seguendo o se sei oggetto di attenzioni ingiustificate
Naturalmente questo è un esempio e lascio al tuo buon senso la responsabilità di redigere la tua checklist adattata all’ambiente in cui ti trovi.
2. Abituati a fare queste considerazioni sempre; inizialmente ti occorreranno diversi minuti e un certo sforzo mentale, ma come sempre è questione di pratica. Procedi per gradi: prima valuta le persone, poi individua le vie di fuga e i luoghi sicuri, poi analizza gli oggetti attorno a te.
3. Dopo qualche tentativo ti renderai conto che la consapevolezza dell’ambiente richiede un’osservazione continua e una capacità d’analisi fulminea, difficilmente potrai farlo se sei distratto o alterato.
4. Ribadisco: adatta la procedura al contesto: non diventare paranoioco, ma non dimostrarti sprovveduto.
Consapevolezza della pratica: essere consapevoli del tipo di lavoro che si sta facendo è fondamentale per poterlo effettuare con la giusta attitudine.
Perchè è importante:
Durante una sessione di lavoro tecnico è sbagliato lavorare con la massima intensità… allo stesso modo approciare una sessione di potenziamento “giocando al risparmio” è poco produttivo.
Poichè la pratica esterna richiede tempo e fatica, ti consiglio di praticare sempre con la consapevolezza di quello che stai facendo, in modo da non sprecare nè tempo nè energia.
Consigli:
1. Durante le lezioni è il maestro (o l’istruttore) che organizza e struttura le lezioni, pertanto ti raccomando semplicemente di prestare attenzione alle sue istruzioni.
2. Durante la pratica individuale è bene individuare con chiarezza il tipo di lavoro che si intende svolgere;
naturalmente per poterlo fare è necessario aver raggiunto una certa maturità, se non ti senti pronto per organizzare i tuoi allenamenti chiedi consiglio al maestro o agli allievi più esperti.
Concludendo…
… come probabilmente avrai capito, il lavoro sulla consapevolezza non è relegato alla sola pratica marziale, si tratta di atteggiamenti ed abilità che, se coltivati, si trasferiscono in tutti gli aspetti della vita e qui emerge una delle caratteristiche più affascinanti della pratica esterna: tramite il lavoro fisico influenziamo tutti gli aspetti del nostro essere.
Naturalmente ho evitato di avventurarmi in indagini filosofiche/psicologiche sul significato profondo di “consapevolezza” e “coscienza di sè” ma invito chi fosse interessato ad approfondire la ricerca in tal senso.
Sifu Abramo Zanesco