In questo articolo ti parlerò dell’approccio alla pratica del Kung fu tradizionale secondo il mio punto di vista basandomi sulla mia esperienza personale durante il cammino.
Innanzitutto la pratica tradizionale non prevede veri e propri schemi o programmi d’insegnamento, la pratica è totalmente libera.
Cosa significa esattamente libera?
In poche parole è il maestro stesso che decide cosa farti praticare in base all’ esperienza personale del suo Kung Fu.
Può iniziare a farti lavorare su posizioni statiche, oppure partire dal gioco di gambe o tecniche di braccia; si parte da una “base” per poi arrivare al naturale scorrere degli eventi fino a raffinare il tuo Kung Fu negli step successivi.
Uno dei metodi iniziali più tradizionali per la trasmissione dell’arte è l’imitazione dei movimenti del maestro, dove lui esegue la forma o le tecniche e l’allievo lo imita fino a comprendere l’armonia perfetta, proprio come fanno gli animali: un felino impara a cacciare perché lo vede fare dai suoi genitori.
In questo caso, proprio come nel caso dei felini, il maestro sa leggerti, capisce i tuoi limiti e le tue predisposizioni, ognuno ha il proprio kung fu e ognuno quindi ha il proprio percorso: è per questo che attraverso l’emulazione dei movimenti, con costanza nella pratica, e ascolto delle indicazioni del maestro, ogni allievo è messo nella condizione di aumentare la propria consapevolezza di sè e di sè in relazione all’arte, ed è per questo che confrontarsi col proprio maestro è fondamentale, ne parleremo specificatamente più avanti.
Inizialmente i movimenti possono sembrare scomodi e incomprensibili, quasi innaturali, ma è la pratica costante che riesce a chiarire i principi fondamentali dell’arte.
Se volessimo semplificare le cose, la pratica la dividerei in 2 step:
Prima c’è la parte teorica e il movimento stesso, lo si esegue piano, in maniera fluida e continua per innumerevoli volte fino a comprendere ogni sfaccettatura dei movimenti, tanto da farli diventare istintivi e sviluppare l’intenzione.
Una volta compiuto il primo step si comincia con il vero lavoro duro.
Il secondo step consiste nel cambiare l’atteggiamento mentale, ovvero la formazione del carattere.
In Cina si dice “risveglia lo spirito marziale”.
Avere “spirito marziale” significa avere un atteggiamento vivo, sempre vigile e reattivo da vero guerriero; in questa fase si sviluppa la forza e la velocità, il tutto condito con la coordinazione e le tempistiche giuste apprese nello step precedente.
Tornando allo “spirito marziale” prendiamo come esempio un musicista che possiede queste caratteristiche, egli non farà semplicemente della musica, ma darà “vita” alla musica; i miei esempi preferiti sono:
Jimi Hendrix, che non conosceva gli accordi ed era mancino, di fatto suonava la chitarra dalla parte contraria e dava comunque espressione alla sua musica pur non essendo tecnicamente istruito.
Ludwig Van Beethoven era diventato sordo ma la sua pratica nella musica era talmente eccelsa che sapeva comporre opere e suonare nonostante questo.
Avere l’atteggiamento marziale significa questo, costanza, pratica e dedizione!
È facile abbattersi quando non si riesce nei propri obiettivi e la tentazione di mollare e forte ma non facciamoci ingannare da questi “demoni” ; in base alla mia esperienza personale posso consigliare di darsi piccoli obiettivi graduali senza strafare con le aspettative, ci vuole pazienza e i risultati avvengono.
Per esempio, la prima settimana potrai fare 5 minuti di posizione statica, oppure 2 corridoi di fondamentali di gambe, la settimana successiva aumenterai la durata o il numero di corridoi e così via discorrendo per qualsiasi cosa; in poche parole, scegli tu su cosa lavorare e come darti delle tempistiche graduali a lungo termine aiutandoti con un calendario o un blocco per gli appunti.
L’importante è la costanza nella pratica!
La via più breve e semplice in qualsiasi arte non esiste! (non basta un corso di 3 mesi per diventare istruttori) diffidate da questi miti.
Kung Fu è lavoro duro! Si raccoglie quello che si semina e se lavori duro la terra, i frutti raccolti saranno quelli di maggior qualità.
Quindi se sei disposto a migliorare te stesso, lavora duro, fai Kung Fu!
Lo si Lorenzo Pedrini
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